La donna che riapriva i teatri

scritto e diretto da Francesco Ranieri Martinotti

con la partecipazione di Drusilla Foer, Simona Marchini

con la partecipazione degli allievi del Scuola Arteinscena

coordinamento artistico: Luisa Bosi

dop: Riccardo De Felice

scenografia: Francesca Leoni 

musiche: Andrea Fornaciari 

montaggio: Emanuelle Cedrangolo

montaggio del suono: Federico Tummolo

laboratorio: Studio Grassi srl

produzione:  Capetown srl con il sostegno della Direzione Cinema del Ministero della Cultura, Regione Toscana - Toscana Film Commission - Sensi Contemporanei con la collaborazione del Teatro Politeama Pratese

durata: 52'

 

 

Note regia

Portare l’attenzione su una storia che si svolse a metà degli anni ’90 e che ebbe le caratteristiche di una vera e propria impresa, questo sì ci sembra un forte elemento di originalità. In particolare, nel momento in cui la provincia italiana si chiude in sé stessa e cede alle forme più retrive di individualismo, sembra addirittura inventata una realtà nella quale tanti normali cittadini si misero la mano in tasca per finanziare il salvataggio dell’antico teatro della città che altrimenti sarebbe diventato un garage. L’unicità del quadro si completa se si pensa alla protagonista della vicenda: Roberta Betti, una donna di umili origini, titolare di un’azienda di pulizie. Fu lei che chiamò a raccolta la cittadinanza. Sfidò le banche e la Consob. Coinvolse famosi artisti. Immaginò una Public Company. Trascinò uno ad uno davanti a un notaio i suoi concittadini per far versare loro le quote previste. Riacquistò l’immobile e restituì il Teatro Politeama a Prato.